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Per i mutui via libera al tetto al 4%

di Maximilian Cellino

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6 Marzo 2009

Via libera all'aiuto di Stato sui mutui a tasso variabile. Con la pubblicazione del provvedimento dell'agenzia delle Entrate che stabilisce le modalità per la comunicazione alle banche degli intestatari dei finanziamenti che, sulla base delle informazioni disponibili presso l'Anagrafe tributaria, posseggono i requisiti per accedere all'agevolazione, si completa l'iter iniziato a novembre con il varo del Dl 185/08 anti-crisi.
A partire dalle prossime settimane le banche potranno dunque applicare quelle norme (convertite dalla legge 2/09) che fissano un limite massimo del 4% (compreso spread) sulle rate da versare nel corso del 2009 per i mutui a tasso «non fisso» destinati all'acquisto, alla costruzione e alla ristrutturazione dell'abitazione principale (con l'esclusione di case signorili, ville e castelli) e stipulati prima del 31 ottobre 2008.

Il funzionamento
Sotto l'aspetto operativo, l'agenzia delle Entrate trasmetterà mediante il canale Entrate l'elenco dei soggetti in possesso dei requisiti a banche e intermediari finanziari interessati. Ciascun istituto di credito riceverà soltanto i dati relativi ai finanziamenti da esso erogati e a tutela della privacy dovrà comunicare il nominativo del soggetto abilitato alla ricezione degli elenchi dei mutuatari, che saranno consultabili per 15 giorni. Gli aventi diritto che non figurassero inclusi nell'elenco possono comunque richiedere alla banca mutuante l'applicazione delle disposizioni del Dl presentando un'autocertificazione che attesti il possesso dei requisiti.
I mutuatari interessati dal provvedimento riceveranno poi sul conto corrente (per qualcuno è in realtà già avvenuto) un accredito pari alla differenza fra la rata originaria e quella calcolata sulla base del «tetto» con la stessa valuta del pagamento effettuato. Il brusco ribasso dei tassi Euribor, che ieri hanno toccato nuovi minimi storici come si legge nell'articolo qui sotto, ha in gran parte depotenziato gli effetti del Dl, che avranno comunque efficacia su quei finanziamenti che prevedono meccanismi di indicizzazione ritardati nel tempo (e considerano ad esempio ancora gli elevati Euribor dell'autunno 2008), prodotti per i quali gli sconti potrebbero anche superare il 10% almeno nei primi mesi di quest'anno.

Le questioni ancora aperte
Due circolari del ministero delle Finanze intervenute successivamente al decreto hanno chiarito che le norme si estendono anche ai mutui cartolarizzati, ai prodotti a rata costante (con tasso e durata variabile), a chi ha aderito alla Convenzione Abi-Governo (che fissava la rata sui livelli medi del 2006) della scorsa estate e anche a chi è rimasto indietro con i pagamenti. Non esiste invece ancora chiarezza sui prestiti a tasso misto, cioè su quelli che prevedono la scelta fra fisso e variabile a scadenze prefissate. A meno di ulteriori precisazioni, tali prodotti non sembrerebbero tuttavia da escludere, a meno che non abbiano in vigore l'opzione «fisso» nel corso del 2009.
Un altro punto di discussione riguarda l'effettiva applicabilità del «tetto» a tutti quei mutui che già in partenza avevano tassi superiori al 4%: il testo del Dl sembra chiaro nell'indicare che anche per questi ultimi è efficace un limite oltre il quale interviene lo Stato, limite rappresentato per questi mutui dal tasso pagato in corrispondenza della prima rata. Non mancano tuttavia coloro che propendono per un'interpretazione più restrittiva, che precluderebbe del tutto l'accesso delle agevolazioni del Dl per chi a suo tempo ha contratto un finanziamento variabile con tasso superiore al 4 per cento. La speranza è che su questo aspetto giunga un chiarimento definitivo da parte del ministero per evitare che ciascuna banca possa adottare decisioni differenti.

La compensazione
Il provvedimento diffuso ieri dalle Entrate stabilisce anche le modalità attraverso le quali banche e intermediari finanziari riceveranno le somme anticipate per effetto del Dl: a ciascun istituto di credito sarà attribuito un credito d'imposta (pari alla parte di rata a carico dello Stato) utilizzabile esclusivamente in compensazione. I beneficiari dovranno indicarne l'ammontare maturato e il relativo utilizzo in una sezione ad hoc del modello 770/2010 relativo all'anno 2009.

IL MECCANISMO

IL BENEFICIO SUL TASSO VARIABILE

Chi ne ha diritto
La riduzione al 4%(compreso spread) degli interessi riguarda le rate versate nel 2009 di tutti i mutui a tasso «non fisso» stipulati prima del 31 ottobre 2008 per l'acquisto, la ristrutturazione o la costruzione dell'abitazione principale, con esclusione di case signorili, ville e castelli.

Gli effetti
Chi ha diritto allo «sconto» riceverà nei prossimi giorni un accredito sul conto corrente pari alla differenza fra rata originaria e rata calmierata, con la stessa valuta del pagamento effettuato. L'agevolazione è retroattiva e la sua misura dipende dallo spread e dal meccanismo di indicizzazione praticati dalle banche: nonostante il calo dell'Euribor in alcuni casi il risparmio potrebbe anche superare il 10 per cento.

I dubbi
Le norme del decreto anticrisi si applicano anche ai mutui cartolarizzati, ai prodotti a rata costante, a chi lo scorso anno ha aderito alla Convenzione Abi-Governo e si estendono a quanti sono rimasti indietro con i pagamenti. Restano invece dubbi sui prestiti con opzione fisso/variabile e su tutti quelli con tasso già superiore al 4% al momento della stipula.

6 Marzo 2009
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